Educatrice Imperfetta

Il corpo del testo: sviluppo

A – DESCRIZIONE DEL BAMBINO E DELLA BAMBINA In chiave evolutiva, un breve racconto dei punti di forza che raccontino del bambino o della bambina. – tenete questi punti chiave, poi svilupperemo esempi più precisi e sopratutto ve lo faremo raccontare proprio da chi le scrive. B – SEPARAZIONE E RICONGIUNGIMENTO La dimensione relazionale è una delle dimensioni più delicate e difficili da osservare. In punta di piedi, silenziosamente osserviamo i movimenti, i sentiti del bambino e della bambina Il legame di attaccamento è quella relazione primaria che si instaura tra il bambino e la persona che si prende cura di lui, rispondendo in modo più o meno soddisfacente ai suoi bisogni (caregiver, di solito la madre) E’ la relazione di attaccamento primaria che influenza tutte le relazioni successive, pertanto avere chiara la situazione aiuterà nello stabilire strategie future. Quando la relazione che si instaura è equilibrata e si basa sul soddisfacimento dei bisogni del bambino e della bambina di essere accolto e sostenuto, nel rispetto e nella fiducia, si crea un legame sicuro che fornisce al bambino ed alla bambina una base sicura da ricercare nei momenti in cui prova dolore, fatica o paura. Esistono diversi stili o pattern di attaccamento ( M. Ainsworth ) Sicuro, Insicuro, Insicuro evitante, insicuro ansioso-ambivalente, disorganizzato. Riconoscerlo è importante sopratutto durante l’ambientamento, non dovrete riportare che tipo di attaccamento riconoscete all’interno della scheda d’osservazione. Semplicemente riconoscerlo vi sosterrà lo sguardo, l’azione e il raccontare. Nella pratica, cosa osservo?come il bambino saluta il genitore, se ha particolari riti di separazione; come accoglie l’arrivo del genitore al momento dell’uscita, come saluta educatori ed amici C – RAPPORTO CON I PARI Vale quanto detto sopra per l’aria relazionale. Nella pratica cosa osservo? come si comporta nei momenti di condivisione, come reagisce alla frustrazione, in che modalità riesce a rispettare i tempi e le regole dettate da altri, gioca sempre da solo, gioca con gli amici, come reagisce al fatto che ci siano altri bambini, come reagisce ai momenti di condivisione, come si rapporta con l’adulto, ricerca l’adulto, ha bisogno che sia l’adulto ad iniziare un gioco; D/E/F – IGIENE PRANZO E NANNA Igiene, pranzo e nanna fanno parte di quei momenti della giornata che chiamiamo Routine. La routine offre al bambino e alla bambina un senso di stabilità e continuità nel cambiamento, facilita l’organizzazione della memoria, della capacità di rappresentazione e consente la costruzione di nuovi punti di riferimento. Restituisce al bambino un senso di STABILITÀ’ e di CONTINUITÀ’ nel cambiamento, contribuisce alla comprensione della realtà circostante e ha una funzione di supporto alla costruzione della conoscenza di sé, dell’identità. Nella ricerca dell’autonomia nelle routine, il bambino e la bambina trovano un naturale senso di appagamento e autoefficacia che lo spingono a credere in sè stesso e esplorare nuove possibilità. Nella routine possiamo comprendere ciò che mette il bambino e la bambina a suo agio, ciò di cui ha bisogno e le modalità a loro care per raggiungere calma, serenità, sicurezza, il tutto all’interno della relazione di cura tra l’educatrice ed il bambino o bambina. Nella pratica cosa osservo?come il bambino gestisce la cura di sé, quando cerca l’adulto, come gestisce i momenti routinari; come si comporta durante il cambio, cerca il contatto con l’adulto e vive il momento serenamente; come mangia e come reagisce a cibi nuovi o diversi; quali sono le modalità di addormentamento e di rilassamento. G – COMPETENZE LINGUISTICHE E MOTORIE In relazione alla propria fase di sviluppo, il bambino e la bambina sviluppano competenze linguistiche sempre più articolate e strutturate. Importanza specifica ricade sul ruolo dell’intezionalità comunicativa . A partire dai 9 mesi di vita ha inizio una fase fondamentale per lo sviluppo comunicativo: il passaggio dalla comunicazione non intenzionale alla comunicazione intenzionale.
Il bambino, la bambina, diventa consapevole delle sue possibilità comunicative e degli effetti che i suoi comportamenti producono sulle persone ed impara ad utilizzarli per raggiungere uno scopo. Nella pratica cosa osservo? Come il bambino parla la sua lingua, che tipo di vocaboli utilizza, comprende le parole e approccia discorsi complessi; quanto il bambino, la bambina, comprende storie e letture, come racconta le proprie esperienze e inventa storie. E’ presente la lallazione? La comunicazione ha avuto la trasformazione da non intenzionale ad intenzionale? H – GIOCO LIBERO La centralità del movimento e del corpo per il bambino trova la sua massima espressione nel gioco che rappresenta non solamente una modalità per relazionarsi e conoscere l’ambiente e coloro che lo abitano, ma diviene in tutto per tutto uno strumento privilegiato di sapere in ogni fase della sua crescita, fondando di fatto non solo lo sviluppo psicomotorio, ma anche quello cognitivo ed emotivo e fungendo da collante a tutte le esperienze del bambino, integrandole tra loro. Nella pratica cosa osservo? In che modo il bambino utilizza il proprio corpo nel gioco, quali schemi posturali e motori preferisce mettere in atto e quali evitare, come utilizza i piccoli gesti nella quotidianità, nelle attività, nel gioco; come si muove all’interno di proposte di movimento, psicomotorie o artistico-espressive, conosce le parti del suo corpo e sa rappresentarle ( varia dall’età parliamo di 0-6 anni). Il bambino, la bambina, tende a proporre sempre gli stessi giochi, come utilizza lo spazio nel gioco, il gioco è attivo o passivo, è un gioco inventato o simbolico, quali emozioni vengono rappresentate I – ATTIVITA’ STRUTTURATA come comunica il bambino le proprie emozioni, in quali proposte si sperimenta maggiormente, come il bambino utilizza i materiali, in che misura il bambinona bambina, mantiene l’attenzione sulle attività proposte, come interviene nelle proposte, si propone per primo o attende, tendenzialmente copia i compagni o cerca soluzioni divergenti e creative, fa domande e si interroga. L – ALTRO Tutto ciò che vorreste dire di extra, potrebbe non esservi nulla. Non è d’obbligo compilarlo. Ora vediamo insieme un esempio di SCHEDA DI OSSERVAZIONE COMPILATA — i dati sono ovviamente modificati, le osservazioni sono su standard annuali e non specifica di un bambino o una bambina in particolare ma possono essere un valido spunto ispirazione dal quale partire per poterle svolgere in autonomia dopo questo corso. — Vi chiedo uno sguardo critico, le schede di osservazioni, avendo della soggettività non sono perfette ed ogni volta si scopre una modalità migliore per poter scrivere o dire qualcosa. Questo sguardo critico vi permetterà di migliorare e creare la vostra idea.

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