Raccogliere dati
CHI? DOVE? COSA? PERCHE’? Questo è un inizio, seppur banale, di ciò che nella Vostra testa deve sempre esserci. Poi potete aggiungere i dettagli, ma prima di tutto ponetevi SEMPRE queste domande. Con il tempo vi renderete conto che osservare è una capacità basica che necessita di sviluppi concreti per poter prendersi cura nella pratica.Le prime volte che osserverete con intenzionalità vi troverete davanti disordine, la vostra mente faticherà a concentrarsi, è a quel punto che il protocollo sosterrà il vostro agito. L’immagine che avrete davanti non necessita di una radiografia, necessita di essere presa ed inserita in una storia da raccontare. C’è sempre un prima, un durante ed un dopo. Abbiate cura di ogni istante, perchè è attraverso quei dettagli che la storia, seppur soggettiva potrà essere rinchiusa nella cornice di realtà. Siete responsabili di quella storia, siete responsabili di ciò che state osservando. Ho parlato di responsabilità, Ora siete preoccupate?La responsabilità tocca sempre un lato della preoccupazione, ma è proprio questa che vi aiuta a calibrarvi e restare concentrate. La concezione negativa della preoccupazione, potete metterla da parte. La preoccupazione, è un ulteriore requisito della pratica osservativa, uno sguardo attento ed intenzionale non può non pensare. L’infanzia abita le nostri menti, i nostri sguardi, il nostro ascolto, la nostra preoccupazione. E’ per questo che noi educatori dobbiamo necessariamente interrogarci costantemente sull’idea di infanzia che abbiamo. Un bel respiro, una certezza in questo lavoro è che per ogni interrogativo non dobbiamo avere per forza una risposta. Dobbiamo raccogliere dati, non giudizi.