Educatrice Imperfetta

L’osservazione al Nido – Tra Teorie e Pratiche

Se chiedessimo ad un Bambino della scuola Primaria la definizione di scienziato vi citerebbe testualmente: “Lo scienziato è colui che studia i fenomeni e cerca di capire perchè succedono” Se ponessimo lo stesso quesito ad un’Educatrice, la risposta certa che riceveremmo sarebbe: “Il bambino e la bambina sono scienziati” Noi Educatrici siamo abituate a riconoscere la mente scientifica del bambino, ma oggi vi chiederò di cambiare prospettiva, uscite dal campo visivo e guardate una sezione di nido o di infanzia come foste una telecamera, Bambini ed Educatrice. Ebbene, vi svelerò un segreto (che poi tanto segreto non è): gli Educatori, le Educatrici sono scienziati. Lo so lo so, non è facile decentrarsi per vedere nitido questo concetto, ma finché non toglieremo la nebbia e ne avremo certezza, non potremo davvero concentrarci e parlare di Metodo osservativo. Noi, così come gli scienziati, abbiamo il DOVERE di Indagare.La Treccani recita “fare accurate e sistematiche ricerche per acquisire conoscenza”. L’inizio dell’indagare dove lo troviamo? Nel metodo osservativo. E’ proprio nell’etimologia della parola che troviamo la giusta chiave di Lettura, “prendersi cura”. Ogni giornata educativa rincorre affannosamente la Cura, ed invece? Ed invece tutto inizia dalla pratica più semplice. Un bel respiro. L’osservazione è la struttura della cura. Noi, a Bergamo, famosi muratori (lasciamola un po’ di identità territoriale sana, senza pregiudizi suvvia) diremmo “Le fondamenta per costruire”. Lo sguardo che permette cura è uno sguardo carico di attenzione, uno sguardo che ha necessità di essere allenato all’interno di un grande circolo, forse un po’ vizioso, ma che dobbiamo amare. E rispettare. Uno sguardo puntato prima di tutto su di noi, per poi scoprire che i soggetti protagonisti di questa storia sono anche i bambini e le bambine. Senza uno sguardo prima su di noi, non può esserci sguardo sufficientemente rispettoso del mondo dell’infanzia.

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