La scelta dei colori e la loro gestione
Per ogni servizio che ho aperto, per ogni percorso che ho intrapreso, una cosa è certa, appena entravo, TOGLIEVO COLORE. E no, non è una cosa triste, ma sono così stanca che i bambini vengano per forza correlati a colori accessi, sgargianti che spesso hanno poco a che fare e che spesso fanno venire mal di testa, si ok, soffro di emicrania, ma ragazzi, vi sfido ad osservare per 8 ore una parete verde acido. I colori li portano i bambini e le bambine, serve armonia. Come capirlo? Con una semplice foto, riuscite a colpo d’occhio a vedere il reale soggetto? L’importanza dello stesso viene messa in risalto nell’ambiente? Per quanto mi riguarda, l’elaborato grafico di un bambino o di una bambina non può risplendere nella sua completa meraviglia se attorniato da ulteriori colori. E’ come pretendere che la gioconda sia appesa ad un muro fucsia, si certo, noi educatrici imperfette ne andremmo così fiere. Ma no. Perché no? Perché mancherebbe l’armonia, la bellezza, la calma e la cura negli occhi. Ed è così estremamente fondamentale ! La coerenza di un intero pensiero passa anche da questi dettagli. Se nella grafica e nella pubblicità l’accostamento dei colori complementari ha una rilevanza vivace e cattura l’occhio mi domando perché utilizzare la stessa tipologia di colori in una struttura educativa Il Mio Nido ha scelto il marrone, il colore della terra, del fango, del tronco di un’albero, o, come disse un bambino entrando dopo l’imbiancatura “questo asilo, è al latte e cacao”.