Educatrice Imperfetta

Il pranzo

Troppo spesso il ritmo frenetico della vita ci fa dimenticare l’importanza ed il piacere di mangiare intorno ad un tavolo, tutti insieme, di solito tendiamo a ricordarcene in occasioni speciali, come il Natale. Il pranzo al nido, come all’infanzia, è una routine fondamentale per i bambini e le bambine, un momento della giornata che necessita di un’atmosfera calma e piacevole che possa promuovere anche la socializzazione. Noi de Il Mio Nido crediamo moltissimo nel pranzo educativo, studiamo nei minimi dettagli la stanza che verrà poi definita refettorio. Persino la scelta dei tavoli e delle sedie non è lasciata al caso: all’interno, infatti, esistono tre tipi di tavoli diversi e quattro tipi di sedie; questo per poter permettere ad ogni bambino di stare “comodo”. Per comodo intendiamo poter avere lo spazio giusto, l’altezza giusta ed il peso giusto, una sensazione di confort che agevoli un benessere fisico. Quante volte abbiamo sentito parlare di bambino al centro?Bene, questo vuol dire davvero mettere al centro un bisogno che non può essere sottovalutato, la comodità. La comodità ci lascia liberi dalla continua ricerca della stessa, bambini che continuano a muoversi sulla seduta, che si spostano semplicemente perché non riescono a sentirsi a loro agio. Insomma, ad ognuno il suo posto. I tavoli, nonostante io li abbia visti spesso utilizzare per otto Bambini, vengono utilizzati per un massimo di sei bambini, così da garantire spazio a sufficienza e per iniziare ad infondere il rispetto per lo spazio altrui evitando, così, rovesciamenti di bicchieri d’acqua perché urtati dal movimento del bambino a fianco. I posti dei bambini sono fissi, o meglio, nell’anno possono cambiare ma in maniera pensata e studiata.Il pranzo da noi assume dunque una connotazione particolare, di grande valenza e relazione ma, contestualmente, cerchiamo di costruire anche un’educazione alimentare. Scegliere dei posti comporta mettere vicini un bambino che non mangia con piacere ad una bambina che mangia di gusto, scegliere di mischiare competenze per far sì che i bambini possano contaminarsi naturalmente. Le educatrici mangiano al tavolo insieme ai bambini ed alle bambine, cercando di intervenire il meno possibile nelle dinamiche di gruppo e così, spesso, è una bambina più grande che versa l’acqua ad un bambino più piccolo. La supervisione e gli occhi attenti dell’educatrice possono calibrare questi momenti per fare in modo che il senso empatico dei bambini si sviluppi e che l’aiutare l’altro non sia un obbligo bensì un piacere. È indispensabile curare l’armonia e l’equilibrio evitando di lasciare vicini bambini che si attivano negativamente a vicenda. Come decidere i posti? Con l’osservazione. Un’osservazione accurata delle relazioni che a Settembre e Ottobre si iniziano a delineare ed un’osservazione sistemica durante l’anno, soprattutto se capita che il pranzo diventi un momento caotico. Per coerenza educativa abbiamo scelto, anche in questo contesto, di non evitare che il bambino possa sporcarsi ma di dargli tutti gli strumenti possibili per restare pulito, abbiamo abolito la bavaglia per lasciare spazio al tovagliolo ed al lavandino all’interno dell’ambiente. Mangiare a tavola, nutrimento per il corpo e per l’anima.In uno spazio così privilegiato per il consolidamento del proprio io e delle relazioni, non potevamo esimerci dal costruire bellezza e dallo scegliere dettagli curati da inserire. In primis abbiamo scelto di utilizzare materiali sostenibili per fare un pezzettino nella salvaguardia dell’ambiente, le bottiglie di plastica sono state abolite per lasciare spazio a bottiglie di vetro riutilizzabili, le posate sono in acciaio inox e i piatti di porcellana e melamina. L’acqua, che i bambini possono autonomamente servirsi, è contenuta in dispense di vetro con dettagli in acciaio che rendono tutto .. semplicemente più bello. Le tovaglie, ad oggi bianche che fanno “tutto un po’.. ristorante” ( A.M. 3 anni ). I centrotavola sono ciò che più preferiamo, la cura che viene messa prima dalle educatrici poi dagli stessi bambini nel crearli, è qualcosa di meraviglioso: vetro, legno, fiori, conchiglie, per ogni stagione cerchiamo di trovare il materiale più adatto. Ogni oggetto viene posto con delicatezza e cura dai bambini e, fino a che non viene raggiunta la composizione che appaga il loro gusto estetico, non smettono di provare, di spostare, di aggiungere o di togliere. Infine i quadri, le fotografie di esperienze vissute con frutta e verdura, con i nostri piatti preferiti e con i nostri disegni rendono tutto più Nostro, perché in fondo, è la cucina l’anima di una famiglia ed è intorno ad un tavolo che abbiamo i nostri ricordi più preziosi.

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